Trama
Rita e Rodolfo sono una coppia di coniugi romani che vivono in subaffitto, a Napoli, a casa di mastr’Agostino (ex guardia notturna di un teatro) e donna Bettina. Trovatisi tutti e quattro morosi di 300.000 lire, si arrangiano con uno stratagemma per riuscire a raggiungere la somma.
Rita finge di prostituirsi, attraendo i potenziali clienti facendo abluzioni in sottoveste dalla finestra che dà sul vicolo. Stabilita la cifra (10.000 lire), i clienti entrano in casa e, nel mettersi a letto, vi scoprono Rodolfo disteso che finge di essere morto. Le scene d’isteria e disperazione di Rita nello spiegare la situazione e la presenza del cadavere solitamente riescono a mettere in fuga i malcapitati: qualora non bastasse, entra in scena mastr’Agostino che, con un cilindro in testa, pronuncia un’interminabile sequela di frasi sconnesse: il cilindro, simbolo dell’autorità, e lo sproloquio pronunciato dall’uomo sono generalmente in grado di mettere soggezione e timore ai clienti, che finiscono per allontanarsi senza aver ripreso il denaro.
I quattro sono arrivati ad accumulare circa 80.000 lire, quando viene irretito un nuovo cliente: don Attilio Samueli. All’inizio l’uomo rimane terrorizzato dalla presenza del morto ma, scoperto casualmente il trucco, decide di stare al gioco: infatti insiste nel voler avere un rapporto con Rita, mettendola in crisi, e aumentando la cifra fino ad arrivare a 100.000 lire. Fallito anche lo stratagemma del cilindro, Rodolfo, spaventatissimo dall’eventualità di un cedimento della moglie, si rialza per spiegare tutta la situazione ad Attilio.