Trama
Il sipario si apre sul palcoscenico completamente al buio. È quasi l’alba di una notte di settembre. Da una quinta laterale comincia ad apparire una luce che poi si accende su un grande stanzone dalle cui finestre si vede la campagna vesuviana. Prima la serva di casa Immacolata e poi Geraldina, la minore dei figli di don Antonio Barracano, ciabattando tra sbadigli e stiramenti di membra, cominciano a mettere in opera uno strano allestimento. Uniscono tavoli, li coprono con dei lenzuoli bianchi, portano delle forti luci: insomma, stanno preparando una sorta di tavolo operatorio casalingo. Gennarino, altro figlio di Barracano, ancora in pigiama, porta un’attrezzatura di ferri chirurgici. Dal fondo entrano il dottore Fabio Della Ragione, anche lui in pigiama, e tre personaggi; due di loro, Catiello, il servo di casa Barracano, e ‘o Nait, sorreggono il terzo: Palummiello, ferito ad una gamba per una sparatoria proprio con ‘o Nait che ora l’assiste. Mentre il dottore cura la ferita, i due raccontano l’accaduto; il ferito grida per il dolore, rimproverato dal dottore perché potrebbe svegliare il padrone di casa, il cosiddetto sindaco del rione Sanità di Napoli, una sorta di capofamiglia camorrista, con cui i due malavitosi vogliono parlare. Don Antonio intanto dorme, ignorando che la moglie Armida è stata morsa da uno dei cani da guardia della proprietà e, portata a Napoli al pronto soccorso, è ora ospitata nella casa di città del terzo figlio, Amedeo.